Si tratta di un primo passo, un tenue segnale di distensione da parte dell’Egitto nei confronti dell’Italia dopo anni di mancata collaborazione e menzogne sul caso Regeni. Ma per Patrick Zaki e la sua famiglia oggi è arrivata la prima vittoria dall’arresto dello studente del 7 febbraio scorso: lo studente dell’università di Bologna sarà scarcerato dopo 22 mesi di detenzione con l’accusa di diffusione di false informazioni legate alla pubblicazione di un articolo in cui denunciava le mancate garanzie offerte dal regime di Abdel Fattah al-Sisi nei confronti della popolazione copta del Paese.
La decisione del giudice monocratico non equivale però a un’assoluzione: Zaki rimane imputato, con la prossima udienza fissata per il 1 febbraio, e rischia una condanna fino a 5 anni di carcere.
FQ 7 dicembre 2021