Ascensore sociale è avere un padre farmacista che (tranne le farmacie rurali) ti lascia una rendita sicura.
Ascensore è avere come padre l’ex ministro Lupi, l’ex sindaco di Roma Rutelli, il vicesindaco attuale Nieri, e compagnia cantante- che ti procacciano un lavoro…
Ascensore è avere accesso alle migliori scuole private, alle università, ai master, ai grandi studi professionali per essere scortati in posizioni dominanti della upper class.
La scuola pubblica è fatta di scale, dove arranchi in classi pollaio, tra soffitti che cadono e insegnanti spostati come pedine, in un senso devastante di precarietà e precariato.
Uno studio dell’ Economist di pochi mesi fa mostra come nel dopoguerra si sia raggiunto il massimo delle opportunità di emergere, per chi veniva dal popolo. Dagli anni ’70 le porte si sono richiuse.
Erano gli anni della P2, che concepì un progetto per azzerare il cambiamento.
Le riforme di Renzi, dal Senato alla Scuola, sono il suggello di un disegno avviato con il Consocio, tessera 1816 della loggia massonica, per stracciare le principali conquiste dei nostri padri: scuola, sanità, pensioni, DEMOCRAZIA.
Oggi -scrive l’Economist- il ceto sociale è tornato ereditario, ed è velleitario per un giovane pensare di emergere per merito, se non ha un vantaggio di nascita. Servirebbe una vera educazione di alto livello e di massa.
La “buona scuola” del Paggetto Arrogante trasformerà la scuola pubblica in un amplificatore di diseguaglianze.